Tra un autore della Lonely Planet e i territori di cui scrive si sviluppa ogni volta un rapporto intimo, profondo, intenso; i luoghi visitati diventano famigliari, come se l’impatto del loro studio si dilatasse nelle emozioni e nella memoria; un invisibile cameratismo sembra legare alle persone che li abitano. Anche per questo, le notizie della catastrofe in Romagna nelle settimane scorse mi hanno lasciato sgomento: in un certo modo, sentivo che quel dolore mi riguardava, per quanto io abiti a centinaia di chilometri di distanza; al contempo, tale sensazione accendeva in me un vago senso di vergogna e inadeguatezza, poiché io non ero stato toccato concretamente dall’immane tragedia, non avevo perso nulla. Così non ho potuto sottrarmi dal tornare a Ravenna, al più presto, per decifrare la situazione in prima persona.
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